I partecipanti al Seminario Internazionale di Firenze, a conclusione di tre giorni di lavoro che
hanno visto impegnate delegazioni e professionisti provenienti da vari paesi: AFGHANISTAN,
ALBANIA, AUSTRIA, BOLIVIA, CILE, CUBA, ECUADOR, EL SALVADOR, FRANCIA,
GABON, GERMANIA, GUATEMALA, INDIA, IRAN, ITALIA, LIBANO, MALI, MAROCCO,
MOZAMBICO, REPUBBLICA DOMENICANA, SERBIA, SIRIA, SRI LANKA, SVIZZERA,
SUDAFRICA, VENEZUELA, rappresentanti di Agenzie delle Nazioni Unite, di organismi della
cooperazione internazionale e della cooperazione decentrata, affermano:
- Che i Sistemi di sanità pubblica devono adattarsi e rispondere con un approccio
interculturale, per garantire a tutti l'accesso alla salute e per curare le malattie.
- Che il rispetto dei diritti umani è fondamentale per raggiungere l'obiettivo della salute,
con un approccio di tutela ambientale nell'utilizzo delle risorse naturali.
- Che il concetto di Buon Vivere, definito in alcuni paesi latinoamericani, riconosce nella
convivenza civile in diversità ed armonia, basata su principi di complementarietà,
reciprocità, inclusione, e rispetto della natura e dell'ambiente, mezzi che permetteranno
di ottenere la salute per tutti.
Affermano che le medicine complementari e tradizionali:
- Hanno una grande importanza come metodi per arricchire, rafforzare e potenziare le
capacità dei Sistemi di sanità pubblica di migliorare la qualità e la durata della vita;
- Possono fornire un apporto importante al miglioramento ed alla qualità dei processi di
sviluppo economico-sociale;
- Valorizzano l'attenzione alle risorse naturali e culturali del territorio, contribuendo a
migliorare la salute e lo sviluppo delle comunità locali;
- Costituiscono, per la loro capacità di arricchire il patrimonio di conoscenze e di capacità
operative, una dimostrazione dell'importanza di salvaguardare le diversità tra le culture;
- Contribuiscono a rendere le strutture sanitarie più attente alla salute integrale intesa
come benessere fisico, mentale, spirituale e sociale delle persone, della natura e
dell'ambiente.
Riconoscono:
- Che le medicine complementari e tradizionali non devono essere considerate soltanto
come un patrimonio storico, ma che deve essere tenuta presente la loro costante
evoluzione creativa, come patrimonio del presente e del futuro dell'umanità e
dell'ambiente;
- I risultati importanti raggiunti in molti paesi partecipanti nei processi di integrazione delle
medicine complementari e tradizionali nei Sistemi di sanità pubblica;
- La ricchezza delle esperienze di eccellenza dei differenti attori coinvolti in questi
processi e la necessità di diffondere i saperi accumulati;
- L'importanza del ruolo delle organizzazioni di base, delle istituzioni locali, delle ONG e
della cooperazione internazionale nell'implementazione della medicina tradizionale
nelle istituzioni pubbliche di salute e nell'articolazione con la medicina accademica e
occidentale.
Raccomandano, in accordo con gli orientamenti e le risoluzioni della OMS:
- Ai Governi nazionali, e in particolare ai Ministeri della salute, di:
• Rafforzare il Sistema sanitario con i contributi della medicina complementare e
tradizionale.
• Promuovere e sostenere i processi di validazione dell'efficacia della medicina
complementare e tradizionale, in un quadro di sicurezza, qualità, efficienza ed
efficacia.
• Valorizzare e proteggere il patrimonio delle conoscenze, delle piante medicinali ed i
rimedi usati nelle medicine complementari e tradizionali, difendendoli dalle
speculazioni delle industrie multinazionali.
• Realizzare iniziative di formazione del personale che opera nei servizi sociosanitari
per migliorare la sua capacità di far ricorso all'apporto della medicina
complementare e tradizionale.
• Riconoscere ed ufficializzare le pratiche della medicina tradizionale in tutta la loro
ricchezza, così come il ruolo degli attori della medicina tradizionale.
- Ai Governi delle Regioni e degli Enti Locali, alle reti ed agli attori sociali delle Comunità
locali: inserire sistematicamente nelle loro iniziative di cooperazione il tema
dell'integrazione delle medicine complementari e tradizionali nei Sistemi di sanità
pubblica, considerandolo come parte integrante dello sviluppo territoriale;
- All'OMS, all'UNDP, all'UNEP, all'UNIFEM ed all'UNOPS, agli altri organismi della
cooperazione internazionale e partner per lo sviluppo, di sostenere la Rete
Internazionale delle esperienze di articolazione delle medicine complementari e
tradizionali nei Sistemi di sanità pubblica;
- Agli organizzatori del Seminario: creare un Programma di cooperazione internazionale
per il sostegno della Rete Internazionale menzionata, e fornire appoggio alle politiche
nazionali di articolazione delle medicine complementari e tradizionali nei Sistemi di
sanità pubblica;
- Ai partecipanti a questo seminario di partecipare attivamente nella Rete Internazionale,
apportando le rispettive esperienze, contribuendo alla capitalizzazione dei saperi e delle
pratiche, arricchendo il lavoro dei sistemi sociosanitari e promuovendo l'interculturalità;
- Alle organizzazioni di cooperazione dei Governi donatori, dell'Unione Europea, delle
organizzazioni intergovernative, delle Regioni ed Enti Locali di appoggiare politicamente
e finanziariamente i Sistemi di sanità pubblica decisi a promuovere l'articolazione delle
medicine complementari e tradizionali ed anche il Programma di cooperazione
internazionale che appoggia la Rete;
- A tutti gli attori impegnati nell'integrazione delle medicine complementari e tradizionali
nei Sistemi di sanità pubblica: lavorare intensamente e mettersi in rete con lo scopo di
rafforzare e diffondere le loro esperienze;
- All'OMS, all'UNDP, all'UNEP, all'UNIFEM ed all'UNOPS ed a tutte le istituzioni
interessate: prevedere, nel corso del prossimo anno, l'organizzazione di un nuovo
incontro internazionale per consolidare e rafforzare lo scambio di esperienze di
integrazione delle medicine complementari e tradizionali nei Sistemi di sanità pubblica.
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