Dichiarazione di Firenze - Universitas Forum, Vol. 2, No. 2, July 2011

Seminario Internazionale Innovazione e sviluppo in sanità:
l'integrazione delle medicine complementari e tradizionali nei Sistemi di sanità pubblica.
Firenze 28-31 ottobre 2008


Dichiarazione di Firenze
Medicine complementari e tradizionali nella sanità pubblica:
verso un sistema di salute integrale

I partecipanti al Seminario Internazionale di Firenze, a conclusione di tre giorni di lavoro che hanno visto impegnate delegazioni e professionisti provenienti da vari paesi: AFGHANISTAN, ALBANIA, AUSTRIA, BOLIVIA, CILE, CUBA, ECUADOR, EL SALVADOR, FRANCIA, GABON, GERMANIA, GUATEMALA, INDIA, IRAN, ITALIA, LIBANO, MALI, MAROCCO, MOZAMBICO, REPUBBLICA DOMENICANA, SERBIA, SIRIA, SRI LANKA, SVIZZERA, SUDAFRICA, VENEZUELA, rappresentanti di Agenzie delle Nazioni Unite, di organismi della cooperazione internazionale e della cooperazione decentrata, affermano:

  • Che i Sistemi di sanità pubblica devono adattarsi e rispondere con un approccio interculturale, per garantire a tutti l'accesso alla salute e per curare le malattie.
  • Che il rispetto dei diritti umani è fondamentale per raggiungere l'obiettivo della salute, con un approccio di tutela ambientale nell'utilizzo delle risorse naturali.
  • Che il concetto di Buon Vivere, definito in alcuni paesi latinoamericani, riconosce nella convivenza civile in diversità ed armonia, basata su principi di complementarietà, reciprocità, inclusione, e rispetto della natura e dell'ambiente, mezzi che permetteranno di ottenere la salute per tutti.

Affermano che le medicine complementari e tradizionali:

  • Hanno una grande importanza come metodi per arricchire, rafforzare e potenziare le capacità dei Sistemi di sanità pubblica di migliorare la qualità e la durata della vita;
  • Possono fornire un apporto importante al miglioramento ed alla qualità dei processi di sviluppo economico-sociale;
  • Valorizzano l'attenzione alle risorse naturali e culturali del territorio, contribuendo a migliorare la salute e lo sviluppo delle comunità locali;
  • Costituiscono, per la loro capacità di arricchire il patrimonio di conoscenze e di capacità operative, una dimostrazione dell'importanza di salvaguardare le diversità tra le culture;
  • Contribuiscono a rendere le strutture sanitarie più attente alla salute integrale intesa come benessere fisico, mentale, spirituale e sociale delle persone, della natura e dell'ambiente.

Riconoscono:

  • Che le medicine complementari e tradizionali non devono essere considerate soltanto come un patrimonio storico, ma che deve essere tenuta presente la loro costante evoluzione creativa, come patrimonio del presente e del futuro dell'umanità e dell'ambiente;
  • I risultati importanti raggiunti in molti paesi partecipanti nei processi di integrazione delle medicine complementari e tradizionali nei Sistemi di sanità pubblica;
  • La ricchezza delle esperienze di eccellenza dei differenti attori coinvolti in questi processi e la necessità di diffondere i saperi accumulati;
  • L'importanza del ruolo delle organizzazioni di base, delle istituzioni locali, delle ONG e della cooperazione internazionale nell'implementazione della medicina tradizionale nelle istituzioni pubbliche di salute e nell'articolazione con la medicina accademica e occidentale.

Raccomandano, in accordo con gli orientamenti e le risoluzioni della OMS:

  1. Ai Governi nazionali, e in particolare ai Ministeri della salute, di:
    • Rafforzare il Sistema sanitario con i contributi della medicina complementare e tradizionale.
    • Promuovere e sostenere i processi di validazione dell'efficacia della medicina
    complementare e tradizionale, in un quadro di sicurezza, qualità, efficienza ed efficacia.
    • Valorizzare e proteggere il patrimonio delle conoscenze, delle piante medicinali ed i rimedi usati nelle medicine complementari e tradizionali, difendendoli dalle speculazioni delle industrie multinazionali.
    • Realizzare iniziative di formazione del personale che opera nei servizi sociosanitari per migliorare la sua capacità di far ricorso all'apporto della medicina complementare e tradizionale.
    • Riconoscere ed ufficializzare le pratiche della medicina tradizionale in tutta la loro ricchezza, così come il ruolo degli attori della medicina tradizionale.
  2. Ai Governi delle Regioni e degli Enti Locali, alle reti ed agli attori sociali delle Comunità locali: inserire sistematicamente nelle loro iniziative di cooperazione il tema dell'integrazione delle medicine complementari e tradizionali nei Sistemi di sanità pubblica, considerandolo come parte integrante dello sviluppo territoriale;
  3. All'OMS, all'UNDP, all'UNEP, all'UNIFEM ed all'UNOPS, agli altri organismi della cooperazione internazionale e partner per lo sviluppo, di sostenere la Rete Internazionale delle esperienze di articolazione delle medicine complementari e tradizionali nei Sistemi di sanità pubblica;
  4. Agli organizzatori del Seminario: creare un Programma di cooperazione internazionale per il sostegno della Rete Internazionale menzionata, e fornire appoggio alle politiche nazionali di articolazione delle medicine complementari e tradizionali nei Sistemi di sanità pubblica;
  5. Ai partecipanti a questo seminario di partecipare attivamente nella Rete Internazionale, apportando le rispettive esperienze, contribuendo alla capitalizzazione dei saperi e delle pratiche, arricchendo il lavoro dei sistemi sociosanitari e promuovendo l'interculturalità;
  6. Alle organizzazioni di cooperazione dei Governi donatori, dell'Unione Europea, delle organizzazioni intergovernative, delle Regioni ed Enti Locali di appoggiare politicamente e finanziariamente i Sistemi di sanità pubblica decisi a promuovere l'articolazione delle medicine complementari e tradizionali ed anche il Programma di cooperazione internazionale che appoggia la Rete;
  7. A tutti gli attori impegnati nell'integrazione delle medicine complementari e tradizionali nei Sistemi di sanità pubblica: lavorare intensamente e mettersi in rete con lo scopo di rafforzare e diffondere le loro esperienze;
  8. All'OMS, all'UNDP, all'UNEP, all'UNIFEM ed all'UNOPS ed a tutte le istituzioni interessate: prevedere, nel corso del prossimo anno, l'organizzazione di un nuovo incontro internazionale per consolidare e rafforzare lo scambio di esperienze di integrazione delle medicine complementari e tradizionali nei Sistemi di sanità pubblica.




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