ARBIO - GENERARE ALTERNATIVE PER LA CONSERVAZIONE SOSTENIBILE DELLA FORESTA AMAZZONICA - Universitas Forum, Vol. 5, No. 1, Maggio 2016
IN PRATICA
ARBIO - GENERARE ALTERNATIVE PER LA CONSERVAZIONE SOSTENIBILE DELLA FORESTA AMAZZONICA


Chiara Scaccabarozzi *

Introduzione

ArBio Italia (Associazione italiana per la Resilienza del Bosco alla Inter-Oceanica) nasce nel 2012 da un gruppo di giovani1 con l'obiettivo di contribuire a proteggere la foresta amazzonica dalla deforestazione e agisce dando supporto all'associazione gemella ArBio nata in Perù nel 2010, che dispone di una superficie di 916 ettari di foresta amazzonica in contratto di concessione quarantennale rilasciato dal governo peruviano. ArBio è associata, inoltre, con un'altra area adiacente di 724 ettari. In totale i circa 1.600 ettari di foresta pluviale rappresentano la base di sviluppo del progetto. L'area è situata nella regione di Madre de Dios che è interessata dal passaggio dell'autostrada inter-oceanica (ultimata nel 2011) che unisce la costa atlantica del Brasile a quella pacifica del Perù. Come già accaduto in Brasile, si prevede che in 20 anni la foresta verrà disboscata su entrambi i lati dell'autostrada per una distanza di 50 km (la concessione di ArBio si trova a circa 20 km dall'autostrada). Con la costruzione della strada inter-oceanica, le aziende agricole si trovano di fronte ad una nuova grande opportunità: non solo accorciare le rotte di esportazione traportando i prodotti direttamente su ruote alla costa del Pacifico, ma anche cominciare a produrre in Perù. Il modello di sviluppo che ha portato alla massiccia deforestazione di diversi stati dell'Amazzonia brasiliana sostiene e incoraggia l'espansione delle monocolture intensive (soprattutto di soya), e di allevamento estensivo (soprattutto bovini) per il mercato estero. Il processo di deforestazione inizia con l'incendio di grandi estensioni di foresta che sono bruciate per dare spazio ai pascoli per l'allevamento di animali o ad altre coltivazioni, estendendosi sempre di più di anno in anno.

ArBio ha individuato nell'azione umana (costruzione della strada inter-oceanica tra Brasile e Perù) un rischio pressochè certo di causare danni irreversibili all'ecosistema, alla biodiversità e alle popolazioni locali. Per questa ragione, intende fare in modo che l'area in concessione non venga deforestata2 ma ciò non significa realizzare solo la conservazione assoluta della foresta, limitandosi a preservarla: l'associazione vuole, invece, agire per modificare gli attuali modelli di sviluppo nella regione amazzonica verso un modello di sviluppo sostenibile, in cui la società possa coesistere con l'ecosistema forestale, senza per forza trasformarlo in una vasta monocoltura agricola. Nel concreto, ArBio valorizza le strette connessioni tra i metodi innovativi di coltivazione in Amazzonia e l'impatto positivo che questi hanno sull'ambiente e sul capitale umano locale. Le comunità indigene sono affiancate nel processo di attivazione di pratiche di autosostentamento e si stanno, inoltre, creando collegamenti con altre concessioni della stessa area, in modo che il coinvolgimento e la partecipazione delle comunità possa dare impulso al cambiamento verso uno sviluppo sostenibile. L'introduzione nel mercato equo solidale dei prodotti lavorati della concessione permette di garantire la sostenibilità economica del progetto, dando ai concessionari l'opportunità di poter vivere grazie alla foresta e con essa coesistere. Ciò crea una possibile alternativa alla deforestazione, oggi largamente praticata come soluzione che dà immediati ritorni economici ma che annulla totalmente e in modo irreversibile la foresta.

Tatiana Espinosa, fondatrice di ArBio, all'interno della concessione nella regione di Madre de Dios (Perù)

Il modello che ArBio sta implementando si basa sulla foresteria analoga: un metodo di coltivazione integrato con la foresta. Attraverso la foresteria analoga è possibile coltivare frutta e ortaggi tramite un complesso sistema di diversificazione e integrazione delle specie introdotte e di quelle autoctone.

Uno dei punti di forza di ArBio è di agire in modo strettamente collegato tra Perù (progetti di sviluppo nella foresta Amazzonica) e Italia (con azioni a sostegno dei progetti in Amazzonia ad es. sensibilizzazione, LCA, vendita prodotti.). Attraverso questo legame strategico, nel 2014 ArBio Italia ha reso possibile l'immissione sul mercato italiano di prodotti provenienti direttamente dalla concessione peruviana3. Si tratta di prodotti alimentari da agroforesteria (marmellate di copoazù e carambola, succhi di frutta e noci brasiliane). ArBio Italia ha scelto di introdurre i prodotti attraverso il circuito del mercato equo in partnership con Equo Mercato4.

Vivaio nel terreno di "Chakra Mama" di ArBio, dov'è in fase di attuazione il modello di foresteria analoga (Perù)

ArBio e ArBio Italia mettono in campo altre azioni strategiche, in continua evoluzione, al momento principalmente riconducibili a quattro aree:

  • la già citata realizzazione di una filiera di prodotti alimentari autoctoni sostenibili5 coltivati secondo i principi e i metodi della foresteria analoga;
  • la gestione di un sistema di protezione6:
    • privato attraverso la protezione di singoli ettari della concessione o di porzioni di ettari (angoli di foresta);
    • aziendale attraverso la conservazione di foreste aziendali, cioè aree di foresta amazzonica che un'azienda, un gruppo, un'associazione intendono proteggere;
  • la creazione di un sistema di compensazione ambientale7 basato sul metodo del Life Cycle Assessment (LCA)8 che consiste nella valutazione del ciclo di vita di prodotti e servizi. ArBio propone ad aziende e imprese che il loro impatto produttivo possa essere compensato attraverso la conservazione di ettari e foreste aziendali;
  • la creazione di una linea di merchandising sostenibile9, con la vendita di prodotti artigianali unici realizzati con materiali riciclati e riutilizzati, la cui vendita va a beneficio delle attività di ArBio in Amazzonia (pagamento del custode che pattuglia la concessione, manutenzione dei sentieri, trasporti verso la concessione, costi per lo sviluppo della foresteria analoga ecc.).

Altre attività di fund raising sostenibile in fase di sperimentazione riguardano l'ecoturismo nell'area concessione, soprattutto a carattere scientifico, per consentire l'accoglienza e la permanenza a studenti e ricercatori nel campo base di ArBio dentro la foresta.

ArBio a Expo

Fin dalla loro nascita ArBio e ArBio Italia hanno attribuito particolare importanza al confronto con altre esperienze, organizzazioni e realtà che sviluppano ipotesi, progetti e azioni collegabili alle proprie. Non è un caso che le due associazioni abbiano, in breve tempo, creato partnership a livello nazionale e internazionale con enti e organizzazioni profit e no profit, interessati a collaborare al progetto e a sviluppare azioni innovative: alcuni esempi sono i rapporti con il Politecnico di Milano, la rete internazionale della foresteria analoga (International Analog Forestry Network) e associazioni locali in Italia e in Amazzonia10. Questo movimento dal globale al locale consente di fruire delle conoscenze e degli apprendimenti sperimentati in altri luoghi e di trasferirli, per quanto interessa ed è praticabile, ai territori di cui si occupa ArBio.

Forse anche per via di questa inclinazione ArBio Italia ha ricevuto dalla KIP International School la proposta di partecipare a Expo 2015 portando un proprio contributo all'esposizione universale. Favorita dalla vicinanza con la sede di Expo, ArBio Italia, da maggio a ottobre 2015, ha partecipato a diverse iniziative tenutesi a Milano con lo scopo di sensibilizzare i visitatori su temi inerenti alla protezione della foresta amazzonica. La partecipazione a Expo, per un'associazione di ridotte dimensioni come ArBio, è stata di per sé una sperimentazione oltre che un'occasione irripetibile per la sua portata mondiale.

E' stata una sperimentazione sotto diversi punti di vista:

Ideazione:

Allestimento di ArBio Italia a Expo
per degustazione prodotti

ArBio Italia ha cominciato a pensare a Expo circa un anno prima della sua apertura. Durante questo periodo sono state immaginate svariate modalità e idee per partecipare attivamente (show cooking, idea di un concerto, attività con le scuole e i quartieri limitrofi all'area Expo, convegni e seminari riguardanti temi attinenti lo sviluppo, la foresta amazzonica, l'alimentazione, attività interattive e laboratoriali con i visitatori, connessioni con i partner e loro coinvolgimento). Prevedere esattamente come sarebbe stata Expo è stato molto difficile per gli stessi organizzatori: i problemi tecnici, i costi, le incognite, il numero di organizzazioni partecipanti hanno influito sulla programmazione e sulla realizzazione delle attività e, per questo, gran parte delle idee messe a punto da ArBio Italia non sono poi state concretamente proposte e messe in atto. Tuttavia, l'investimento di energie da parte dell'associazione nell'ideare proposte ha attivato le capacità creative del gruppo di soci, ma anche delle partnership e ciò ha reso visibili potenzialità che la stessa associazione non sapeva di avere. E' stato innescato anche un processo di ricerca fondi attraverso possibili sponsor che, però, considerata l'incertezza riguardo alla calendarizzazione degli eventi, non è stato portato a termine. Nonostante ciò, quanto ideato per Expo costituisce un piccolo patrimonio di idee che potrebbero essere rilanciate in futuro in altri contesti.

Realizzazione:

ArBio ha portato la foresta dentro Expo. Lo ha fatto attraverso azioni di promozione dei prodotti della foresta commestibile, permettendo ai visitatori di conoscere il progetto e le iniziative in corso di realizzazione, ma, soprattutto, favorendo un pensiero critico al problema e una loro attivazione percependosi nel contesto di Expo "cittadini del mondo". In modo molto semplice, ai visitatori era proposto di 'assaggiare la foresta' attraverso la degustazione dei prodotti e, al contempo, di conoscere la storia e il senso di ciò che stavano provando. Attraverso Expo, la KIP, ha permesso a un'associazione come ArBio di entrare in contatto con migliaia di persone provenienti dai posti più disparati del mondo e di proporre loro concrete e immediate possibilità di aderire alle iniziative (es. proteggere ettari, acquistare prodotti direttamente al padiglione KIP).

In coerenza con i temi proposti dalla KIP, ArBio ha presentato a Expo le azioni in corso in Perù e in Italia dando rilievo:

  • alla tutela del territorio dell'Amazzonia peruviana mettendo, in evidenza gli effetti virtuosi del commercio equo nella vita della foresta e dei suoi abitanti;
  • al governo democratico dello sviluppo, attraverso la cura del rapporto costante con le concessioni vicine all'area di ArBio e il tentativo di agire in maniera associata per rafforzare l'impatto delle concessioni nel contesto locale, e anche attraverso la ricerca di rapporti con gli attori della comunità locale, in particolar modo le università della regione di Madre de Dios, altre associazioni attive e i rappresentanti delle istituzioni locali;
  • alla partecipazione, tramite la creazione di legami con le popolazioni indigene e il loro coinvolgimento nell'avvio di nuovi modelli di sviluppo sostenibile.

Metodo:

Il fatto che il padiglione KIP ospitasse contemporaneamente diverse realtà ed esperienze interessate a confrontarsi è stato frutto di una precisa scelta, che nel caso di ArBio ha favorito lo scambio con gli altri attori presenti, accomunati dall'attinenza con il tema del padiglione: "Territori attraenti per un mondo sostenibile". Il caso volle che la seconda settimana di maggio ArBio condividesse lo spazio espositivo con l'esperienza di 'Latte nobile dell'Appennino campano' - Napoli. Dal reciproco racconto di sè e dall'assaggio dei prodotti di ciascuno 'Latte nobile' ebbe l'idea di creare un nuovo prodotto: lo yogurt nobile unito alle marmellate dell'Amazzonia. Da questa idea e dai contatti susseguitisi durante Expo nel mese di ottobre 2015, "Latte nobile" in partnership con ArBio ha lanciato sul mercato la vendita del prodotto, che esprime il connubio tra le due esperienze, nato grazie a Expo e a KIP. Questo esempio concreto e, certamente, sperimentale, merita attenzione perchè è la dimostrazione concreta di come il confronto tra persone ed esperienze possa essere generativo. In questo caso, il contesto è stato molto facilitante.

Innovazione:

Ritenendo che Expo 2015 potesse essere una concreta opportunità in grado di generare sviluppo, non solo a livello globale ma anche a livello locale, ArBio ha interpretato il titolo dato al Padiglione KIP "Territori attraenti per un mondo sostenibile" come un richiamo a tradurre in Expo la capacità di offrire occasioni di sviluppo anche a livello locale. ArBio ha sede nella provincia di Lecco, realtà territoriale che prima della crisi socio-economica, in corso dal 2008, non ha mai conosciuto la disoccupazione, essendo ai vertici delle classifiche come città con i più alti tassi di occupazione. Successivamente alla crisi, il tasso di disoccupazione ha raggiunto, in pochi anni, percentuali mai viste, con particolare accentuazione del problema nei giovani, che faticano più di altri a trovare un'occupazione. Dal momento che ArBio concepisce lo sviluppo nel suo più ampio significato di sviluppo umano e riconosce che i temi ambientali siano collegati con i temi sociali, ha proposto di sfruttare Expo come contesto in cui far sperimentare a giovani disoccupati esperienze pre-lavorative.

Attraverso la partnership con il Consorzio Consolida di Lecco11 sono stati individuati quattro giovani disoccupati della provincia di Lecco che hanno supportato lo staff del padiglione KIP nelle attività di back office e con i visitatori nei mesi estivi. Ai ragazzi è stato riconosciuto un corrispettivo economico sostenuto in parte da Consorzio Consolida e in parte da KIP. Al termine dell'esperienza i ragazzi hanno espresso grande riconoscimento per la possibilità loro concessa di misurare le proprie capacità in un contesto tanto straordinario come Expo 2015, che ha significato non solo l'opportunità di entrare in contatto con realtà provenienti da ogni parte del mondo, ma anche l'acquisizione di nuove competenze da poter rilanciare nelle successive occasioni di ricerca lavorativa. L'interazione tra ArBio, KIP e Consorzio Consolida mostra come le partnership e le azioni integrate tra soggetti diversi possano portare a concrete opportunità a diretto beneficio delle persone.

Confetture di copoazù e carambola e noci dell'Amazzonia importate da ArBio in collaborazione con l'Associazione Agricoltura Ecologica in Perù ed Equomercato in Italia

Buone pratiche:

Nel ricco panorama di iniziative organizzate nel Padiglione KIP di Expo, ArBio Italia ha preso parte ad alcuni momenti particolarmente significativi che meritano di essere citati perchè aprono a sviluppi possibili nel prossimo futuro.

La partecipazione di ArBio alle tre giornate sulle ADEL - 21, 22 e 23 settembre 2015

Dal 21 al 23 settembre è stato realizzato nel Padiglione KIP l'incontro internazionale "100 buone pratiche dai territori per un mondo migliore". Protagoniste dell'evento sono state le Agenzie di Sviluppo Economico Locale (ADEL) di trentasei paesi, che hanno raccontato le loro migliori esperienze di sviluppo territoriale partecipato. Si è trattato di un "concentrato" di buone pratiche che rappresenta un vero patrimonio in termini di apprendimenti. Inoltre, la possibilità data alle ADEL di interagire tra loro, ha consentito di stimolare riflessioni capaci di incrociare punti di vista differenti tra le realtà.

Per ArBio questo è stato uno strumento di acquisizione importante per due ragioni:

  • di formazione e di conoscenza, attraverso il racconto di esperienze realizzate o in fase di sviluppo con la possibilità di conoscere persone e organizzazioni di riferimento da contattare per ulteriori approfondimenti (sapere a chi chiedere);
  • creare una mappa di possibili connessioni e ambiti di collegamento con altre realtà, che possano essere tenute presenti nello sviluppo e nei progetti di ArBio.

Non ultimo, partecipare è stata un'esperienza umana gratificante e ricca per la possibilità di scambio di relazioni e opinioni con realtà e persone presenti.

La giornata dedicata al Padiglione: il KIP DAY

Il 22 settembre 2015 ArBio Italia si è unita a tutti gli altri partner che hanno animato il Padiglione KIP per la cerimonia ufficiale del KIP DAY, durante la quale si è dato rilievo all'importanza dello sviluppo territoriale. Durante la cerimonia, è stato consegnato al Commissario Generale di Expo il messaggio che sottolinea la necessità che "la cooperazione internazionale si rinnovi profondamente e serva a sostenere, estendere e collegare in modo sistematico le buone esperienze di sviluppo territoriale del Sud e del Nord del mondo". A seguire, i partner hanno sfilato dal Media Centre di Expo al Padiglione KIP mostrando i propri messaggi. ArBio c'era con lo striscione su cui compariva la scritta "Coesistere con la foresta è possibile".

Ciò che ha colpito in quella giornata, è stata, da un lato, la varietà dei temi di cui i partner sono attivi promotori e curatori (es. tutela della salute mentale, bio-distretti, città slow, tutela dei diritti delle donne, tutela dei patrimoni naturali.) e, dall'altro, la comunanza degli scopi che ogni organizzazione persegue e che può essere tradotta nella promozione dello sviluppo umano. Quella giornata ha rappresentato un momento simbolico in cui si è presa ancor più coscienza che il contributo di tanti, in diverse parti del mondo, se collegato e messo in rete, non si disperde, bensì acquisisce un più ampio significato di contribuzione al bene comune. Esserci, per ArBio, ha voluto dire riconoscersi in questa visione, dove il cambiamento culturale e umano, anche più arduo, è possibile.

Volontari di ArBio Italia alla sfilata del KIP Day a Expo

Il contributo di ArBio Italia al Manifesto sulla nuova cooperazione

Il 24 ottobre 2015 si è tenuto - nel Padiglione KIP - l'Incontro Internazionale sullo Sviluppo dei Territori, programmato per presentare il Manifesto del Sistema Mondiale di Cooperazione per lo Sviluppo dei Territori.

ArBio ha avuto la possibilità di portare il proprio contributo al dibattito aperto sui contenuti del Manifesto. Di seguito si riportano i passaggi più significativi delle riflessioni portate durante l'incontro:

  • la partecipazione di ArBio a Expo e la possibilità di portare un contributo al Manifesto sono concreti esempi di decentramento democratico e di partecipazione attiva perchè a un'associazione piccola e senza appoggi di rilievo viene riconosciuta pari dignità di espressione e pari protagonismo che a governi, realtà consolidate e radicate a livello nazionale e organizzazioni politiche internazionali, a dimostrazione che il contributo di tutti sia apprezzabile e necessario per la promozione dello sviluppo nelle comunità del mondo;
  • il Manifesto non si basa su una teoria astratta, ma nasce dalla concretezza, perchè è esito di anni di lavoro dedicati a esperienze di sviluppo integrato, inteso come processo attraverso cui le collettività locali trovano il modo per soddisfare bisogni di sopravvivenza, benessere e sicurezza. Il Manifesto è, dunque, fortemente aderente alla realtà e ai bisogni che le comunità del mondo stanno esprimendo, diversamente da quanto le politiche spesso non riescono a fare;
  • ArBio si riconosce nel Manifesto e in quanto in esso enunciato, proprio perchè esito di esperienze già costruite in diversi paesi del mondo. Ci accomuna il partire dalla base, il promuovere sviluppo partecipato dando protagonismo a chi vive i territori, la necessità di integrazione e non di frammentazione, nella convinzione che problemi complessi siano affrontabili solo con il contributo di tanti, possibilmente di tutti.
  • Il ruolo chiave che le amministrazioni locali giocano nella questione dello sviluppo mostra la necessità di accompagnare processi di promozione della cultura di uno sviluppo inteso come enunciato nel Manifesto. Spesso le amministrazioni locali non agiscono da attivatori dello sviluppo e, per questo, è fondamentale che altri soggetti fungano da promotori. Associazioni come ArBio o territori 'deboli' e dai contesti sfavorevoli, chiedono di essere sostenuti affinchè la loro azione possa tradursi in reale promozione di processi, senza doversi arrendere all'inerzia che, a volte, caratterizza le istituzioni. Le esperienze presentate al Padiglione KIP dalle ADEL sono un esempio di attivazione di processi di sviluppo e un possibile strumento a disposizione dei territori.
  • ArBio agisce in modo coordinato tra Italia e Perù, non come molti erroneamente pensano secondo la logica dei 'paesi più avanzati che aiutano i paesi poveri', ma secondo la logica della co-costruzione di processi di sviluppo. Le azioni concrete che sono promosse riguardano l'Italia e il Perù, territori che hanno scelto di essere corresponsabili: un'esperienza influenza l'altra verso il medesimo obiettivo di promuovere lo sviluppo dei territori. Nell'ambito del movimento sorto con il Manifesto, ArBio sottolinea che serve riflettere attentamente su quali possano essere gli elementi di vincolo/impegno per praticare la corresponsabilità nel sistema mondiale di cooperazione per lo sviluppo dei territori, ritenendo che la corresponsabilità possa essere un motore per il cambiamento.

ArBio dopo Expo

Dopo Expo, ma, soprattutto, dopo il percorso realizzato al Padiglione KIP, ArBio Italia e ArBio hanno compreso di poter sviluppare le proprie idee e i propri progetti in connessione con una rete mondiale, che offre punti di riferimento per dialogare con altri soggetti impegnati in progetti di sviluppo e con i quali poter stabilire interazioni e collegamenti.

Essendo un'associazione giovane e, al contempo, molto dinamica, ArBio è ancora alla ricerca di una propria identità. Nel prossimo futuro individuerà le nuove priorità a cui dedicarsi nel corso dei prossimi anni in Italia e in Perù. Uno dei temi evidenziati come critico, ma non rinviabile ancora per molto, è l'avvio di un lavoro dedicato alla costruzione di rapporti più significativi e più stabili con gli attori locali nella regione di Madre de Dios e, contemporaneamente, il rafforzamento delle partnership italiane e internazionali. Per ArBio, il Manifesto sulla nuova cooperazione rappresenta un punto di riferimento importante e una proposta concreta a cui aderire nel promuovere un sistema di cooperazione innovativo, equo e partecipativo. La rete conosciuta grazie a KIP costituisce un patrimonio a cui poter attingere nell'individuazione delle strategie più efficaci da percorrere nella valorizzazione dei territori e, al contempo, un sistema a cui contribuire attraverso le proprie sperimentazioni. Il dopo-Expo rimane ancora da costruire. Le basi per una via innovativa sono state tracciate e, oggi, sta ai protagonisti dei territori assumere non solo l'intento di perseguire i propri obiettivi, ma anche di realizzarli secondo l'approccio territoriale allo sviluppo e, in questo modo, contribuire a promuovere il cambiamento politico, culturale e sociale dichiarato nel Manifesto. La sostenibilità economica del processo avviato dopo Expo rappresenta una delle sfidedeterminanti per il nuovo sistema mondiale di cooperazione a cui, per quanto possibile, ogni firmatario del Manifesto è chiamato a contribuire.


Siti di riferimento

www.arbioitalia.org
www.arbioperu.org
www.analogforestry.org
www.demetra.net
http://www.expo2015.org/archive/it/kip-international-school.html
http://www.expo2015.org/archive/it/news/un-messaggio-per-la-sostenibilita--il-kip-daycelebra- lo-sviluppo-territoriale-di-tutto-il-mondo.html

* Chiara Scaccabarozzi è socia volontaria dell'associazione ArBio Italia, di cui cura il settore sociale, ed è direttrice del Servizio Famiglia e Territorio del Comune di Lecco.


1 Testimonial del progetto il signor Giulio Podda, 102 anni di San Sperate. La Sardegna, insieme al Giappone, è il territorio con il maggior numero di centenari al mondo.

1 Fanno parte di ArBio: giovani Ingegneri per l'ambiente e il territorio, ingegneri forestali, agronomi, educatori ambientali, esperti di fauna, esperti di sostenibilità ambientale e progettisti. L'associazione ha sede nella provincia di Lecco, ma il suo staff, che attualmente conta trenta soci attivi, è composto da giovani che vivono in Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte e in altri stati europei (Belgio e Finlandia).

2 Nell'area della concessione, ArBio realizza il pattugliamento attraverso l'attività di custodi che impediscono ai taglialegna illegali di tagliare alberi nella foresta.

3 La produzione avviene in collaborazione con l'Associazione Agricoltura Ecologica (A.A.E.), già attiva sul territorio di Madre de Dios da 20 anni), e sono realizzati i prodotti del mercato equo. A.A.E. è un'associazione di agricoltori locali che promuovono l'agroforesteria, tramite la quale sono realizzate confetture e succhi venduti anche in Italia con Equomercato. ArBio fa da tramite: si occupa del rapporto tra Equomercato e A.A.E. occupandosi di tutta la logistica, della burocrazia e di tutto il necessario per organizzare l'esportazione verso l'Italia.

4 www.equomercato.it.

5 Le azioni sono realizzate in partnership con ASCART, AAE, Equo Mercato, International Analog Forestry Network.

6 Attraverso il portale di ArBio (http:www.italiano.arbioperu.org/index.php/arbio) è possibile proteggere ettari di foresta direttamente dal web da ogni parte del mondo. Il sistema è gestito in partnership con la Cooperativa Sociale Demetra Onlus.

7 Il sistema è gestito in partnership con il Politecnico di Milano e la Cooperativa Sociale Demetra Onlus (www.demetra.net).

8 La LCA (Life Cycle Assessment) è un metodo che valuta le interazioni che un prodotto o un servizio ha con l'ambiente, considerando il suo intero ciclo di vita, e permette di dare al soggetto responsabile della produzione del bene o servizio le informazioni necessarie per considerare l'impatto ambientale della produzione e di adottare le soluzioni migliori per intervenire sulle condizioni ambientali. (http://www.arbioitalia.org/page.php?pid=31)

9 T-shirt, felpe, vestiti recuperati e modificati su cui vengono serigrafate o cucite grafiche ispirate al progetto di ArBio e alla foresta amazzonica e prodotti artigianali (mobili e oggetti in cartone riusato e riciclato) realizzati da giovani artisti e designer e organizzazioni no profit.

10 Si cita ad esempio "Shiwi", partner amazzonico strategico, che è un ente privato che gestisce un "castanal", una concessione per la raccolta della noce brasiliana, attività completamente sostenibile. ArBio collabora con Shiwi, a volte per l'acquisto delle noci, a volte per il loro confezionamento, per la spedizione in Italia e, soprattutto, per la mutua promozione, dato che entrambi i progetti hanno la medesima finalità: la creazione di alternative sostenibili per la salvaguardia dell'Amazzonia.

11 Consorzio Consolida è un consorzio di cooperative sociali che sta promuovendo da tempo progetti a favore di giovani che non lavorano, per permettere loro di acquisire maggiori autonomie ed essere facilitati nell'accesso al mercato del lavoro.

Universitas Forum, Vol. 5, No. 1, Maggio 2016





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