TERRITORI ATTRAENTI PER UN MONDO SOSTENIBILE: NATURA E STORIA NEL RECUPERO A CAGLIARI E IN SARDEGNA - Universitas Forum, Vol. 5, No. 1, Maggio 2016
IN PRATICA
TERRITORI ATTRAENTI PER UN MONDO SOSTENIBILE:
NATURA E STORIA NEL RECUPERO A CAGLIARI E IN SARDEGNA


Maria Cristina Zuddas *

Contesto

La Sardegna, regione situata al centro del Mediterraneo, presenta un territorio montuoso, che incontra un mare smeraldino, considerato quasi unico, selvaggio e dolce allo stesso tempo. La Sardegna è una realtà eccezionale nel Mediterraneo per le sue caratteristiche ambientali, geologiche, biologiche e per la sua morfologia, dall'entroterra fino alle coste. Ad oggi, la conoscenza di quest'isola si limita alle zone balneari e turistiche legate alla stagione estiva. Nonostante la sua immensa bellezza, varietà e storia, la Sardegna, come tante altre realtà, vive un momento di crisi profonda, non solo a livello economico, ma anche demografico. I dati e le previsioni parlano di 200 mila persone in meno entro il 2050. Una crisi che si protrae da tanti anni e che coinvolge diversi settori e aspetti dell'isola. Un territorio ricco di contraddizioni, dovute anche alla stessa condizione di insularità. Da una parte, l'immenso patrimonio naturalistico, la storia ricca di sfumature che richiamano le diverse colonizzazioni avute negli anni, la sua dimensione quasi ancestrale, il senso di appartenenza di un popolo diversificato al suo interno e l'artigianalità presente in ogni angolo e attività. Dall'altra, le difficoltà, da una parte i problemi tipici dovuti all'insularità, la poca sistematicità nell'organizzazione, talvolta la mancanza di comunicazione tra pubblico e privato, oltre che tra pubblico e pubblico e privatoprivato.

Il progetto per Expo: rilanciare il territorio e il suo patrimonio

L'obiettivo che si è posto è la salvaguardia di questo patrimonio e, soprattutto, il rilancio di questo territorio. Se si analizzano i punti di forza di un contesto come quello sardo, si riesce a vedere che, nonostante le sue caratteristiche intrinseche, questo territorio risulta essere poco "attraente". Lo conferma sicuramente la percentuale di persone over 70 che lo abita rispetto ai ragazzi in età giovane (e/o lavorativa). Cala il tasso di natalità ma, soprattutto, i giovani emigrano e, di conseguenza, le Università si svuotano e la forza lavoro viene a mancare, innescando una serie di processi a catena che tendono e tenderanno sempre in maniera maggiore a rendere anonima e critica la Sardegna. E' partendo da questa prospettiva che il tema legato a questa regione si inserisce all'interno del contesto "territori attraenti per un mondo sostenibile". Perchè necessita di una valorizzazione a livello naturale, culturale, umano, economico, attraverso un'idea di sviluppo equilibrato e sostenibile. Il tema ben si sposa con tutte quelle che sono le problematiche legate al territorio sardo, a partire da una considerazione alla luce dei dati sopra riportati relativi al declino demografico, la necessità di creare dei circuiti economici, culturali, sociali solidi e vivaci affinché si decida di abitarla e/o riabitarla.

Da dove cominciare per poter rivalutare, recuperare e valorizzare un territorio? Negli ultimi 100 anni, la Sardegna ha sviluppato fondamentalmente quattro settori: la pastorizia, presente perlopiù nell'entroterra barbaricino, una realtà a se stante; l'agricoltura, in misura decisamente minore, soprattutto nel Campidano; il ramo minerario, realtà importante per la Sardegna, che è stata parte integrante dello sviluppo industriale, ma che non ha creato continuità né indotto, ma che, anzi, ha devastato (a livello ambientale) diverse aree. Infine l'edilizia residenziale estiva, che in parte ha tolto spazio all'agricoltura creando dei circuiti economici molto limitati e limitanti, senza creare spazi alle generazioni successive. Per questo motivo si è scelto di presentare a Expo quattro realtà che ben rappresentano, da una parte, quelle che sono le problematiche e, dall'altra, quelle che possono essere delle "buone pratiche" per recuperare e valorizzare al meglio l'area.

Conferenza del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna

Il progetto "Natura e storia: il tema del recupero in Sardegna e a Cagliari", è nato per coinvolgere quattro realtà in una riflessione su un'idea progettuale da presentare nel Padiglione KIP a Expo Milano 2015. Il progetto ha visto come capofila il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna. Filo conduttore è stato, appunto, il tema del recupero inteso, in senso ampio come recupero del patrimonio storico-culturale, ambientale, architettonico, ma anche "recupero" attraverso la rivalorizzazione del territorio, con nuove forme di produzione, di commercio e, più in generale, di sviluppo. "Recupero" attraverso l'innovazione, non solo quella che riguarda le tecnologie davvero utili, ma anche quella che crea nuove forme di organizzazione, nuovi metodi di lavoro, nuovi tipi d'imprese. Una riqualificazione e riscoperta della Sardegna attraverso politiche e azioni di sviluppo sostenibile, incluso quello legato al turismo, uno dei settori trainanti dell'economia sarda. Ambasciatori della Sardegna in questo percorso sono stati quattro importanti realtà sarde, coordinate dalla dottoressa Maria Cristina Zuddas: il Parco Geominerario Storico della Sardegna (partner capofila), che raccoglie il grandissimo potenziale del Parco; il Comune di Cagliari (Assessorato al turismo) con i numerosi progetti legati al turismo sostenibile; l'Associazione Internazionale Città della Terra Cruda, che oltre all'architettura di terra si fa promotore della teoria della longevità1 sarda legata al cibo e all'abitare sostenibile2; e infine, il Consorzio Europeo Euromed Mapping, che possiede delle tecnologie in grado di dimostrare come riscoprire e promuovere un territorio attraverso straordinarie ricostruzioni in 3D. Il progetto è partito da una valutazione del Sulcis iglesiente, una realtà che è poco conosciuta ma che, con il suo bacino minerario, ha segnato la storia non solo di quella zona ma dell'isola nel suo complesso. Si tratta di un'area segnata da anni di sfruttamento di vaste aree che, da una parte, hanno contribuito a un'emancipazione lavorativa e sociale e, dall'altra, finito il tempo delle miniere, hanno portato a una depressione sociale, economica e, soprattutto, a una situazione di inquinamento generale della zona. Aree vastissime, di straordinaria bellezza, sono dismesse e inutilizzate. Luoghi in disuso sono stati abbandonati a se stessi e terre sottratte all'agricoltura.

Esposizione di amministratori e produttori dei Comuni partner dell'associazione Città della Terra Cruda

Il primo partner è il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna (www.parcogeominerario.eu), consorzio costituito da quattro ministeri (Ambiente, Beni Culturali, Istruzione, Industria), dalla Regione Autonoma della Sardegna, da 82 Comuni e dalle Università di Cagliari e Sassari. Il Parco nasce con l'obiettivo di riqualificare i siti minerari e creare e strutturare dei progetti orientati alla creazione di musei (anche a cielo aperto), spazi espositivi e riconversione delle strutture abbandonate (con finalità anche turistiche). Tra i vari campi di azione sono previsti quello geologico, il patrimonio di architettura storico-industriale legato alle opere d'arte, gli insediamenti abitativi legati all'industrializzazione e le tradizioni. Tutto il lavoro e la progettazione sono finalizzati a un rilancio dell'area in termini di sviluppo sostenibile.

Conferenza dell'Assessorato al turismo e dello sviluppo economico del comune di Cagliari

Il secondo partner, l'Assessorato al turismo e all'economia del Comune di Cagliari (www.cagliariturismo.it), ha presentato Cagliari e il Sud Sardegna. La città, che si presenta come un laboratorio culturale a cielo aperto, attento ai temi della sostenibilità in campo ambientale, turistico e nei trasporti, oggi è in profonda trasformazione. I lavori del lungomare Poetto3, le nuove piste ciclabili, i numerosi lavori di riqualificazione del porticciolo di Sant'Elia, l'apertura del Parco di Tuvixeddu4 e dell'anfiteatro romano, fanno sì che Cagliari inizi a perdere quella staticità impressa spesso nella mentalità comune (vista come città di mare e, quindi, legata a un turismo stagionale), e la rendono oggi una città estremamente dinamica e da scoprire. Città dalla cultura millenaria, attenta alla salvaguardia della propria identità, che sposa, però, un'idea di modernità sostenibile. Cagliari insieme al Sud Sardegna, inoltre, è tra le prime destinazioni sostenibili in Europea, secondo il Global Sustainable Tourism Council5. Nel capoluogo di Regione si sono messe in moto ambiziose strategie di sviluppo che, nell'immediato futuro, aprono a nuovi scenari di cambiamento sociale e culturale e di rigenerazione urbana.

L'Associazione Internazionale Città della Terra Cruda (www.terracruda.org), terzo partner, promuove, tramite le Comunità locali, il riconoscimento delle architetture e degli insediamenti in terra cruda quali espressione di identità e valori come basi di uno sviluppo sostenibile. L'itinerario "Le Città della Terra" rappresenta un'offerta turistica esperienziale, che permette al visitatore di vivere in prima persona le attività quotidiane del luogo: costruire mattoni di terra cruda, lavorare la ceramica, fare il pane, cucinare piatti tipici, lavorare l'orto, etc. Un'esperienza autentica e unica nel suo genere. Oltre a incoraggiare la comunità ospitante a riscoprire le proprie radici culturali e promuovere l'ospitalità diffusa, l'itinerario intende valorizzare le produzioni tipiche locali e il patrimonio paesaggistico culturale, a partire dal recupero e riuso delle antiche dimore in terra cruda. Sono coinvolti i proprietari delle case di terra, i produttori locali, le associazioni e gli artisti che ne condividono il disciplinare di qualità adottato. L'Associazione Internazionale Città della Terra Cruda è l'ente preposto a garantire la qualità dell'itinerario sotto il profilo culturale.

Il Consorzio Euromed Mapping (www.euromed-mapping.com), quarto partner, è un consorzio privato con sede a Cagliari che raggruppa quattro aziende europee leader con esperienza ultradecennale nel campo della fotogrammetria aerea, della cartografia digitale, dei rilievi ambientali e dell'elaborazione dei dati rilevati. I membri del Consorzio sono rappresentati da due aziende italiane, Aeronike Srl. e Helica Srl, da un'impresa inglese, Apem Ltd., e da un'impresa una polacca, Polkart Z.o.o.. Ognuna di esse vanta un'esperienza pluriennale che include i rilievi aerei tout court, l'analisi del territorio attraverso rilievi di tipo ambientale (inquinamento delle acque marine e non, rilievi sulla presenza di elementi radioattivi nel suolo, monitoraggio di biodiversità e flora da attività agricola ecc.). L'idea di costituire un Consorzio nasce dalla necessità delle singole aziende consorziate di un ampliamento dei propri mercati di operatività fuori dai confini nazionali, di accrescimento della competitività nonchè delle capacità tecniche e finanziarie delle imprese consorziate nei confronti dei grandi gruppi internazionali del settore, così come dalla volontà di fare networking (acquisizione di nuovi soci e partners) in un'ottica strategica di sinergia tra aziende operanti nello stesso settore ma con specificità proprie e un elevato grado di complementarietà. EuroMed Mapping è, in questo senso, una risposta nuova e innovativa unica in Europa che viene incontro alle continue richieste, da parte di enti pubblici e clienti privati, di servizi di rilievo cartografico, monitoraggio e mappatura ambientale ed elaborazione di dati topografici e cartografici.

Tour virtuale 3D di Cagliari realizzato dal Consorzio EuroMed Mapping

La complessità del lavoro che è stato presentato a Expo, ospite del Padiglione KIP dal 5 all'11 ottobre 2015, nonostante le grandi competenze presenti nel territorio spesso supportate anche da tecnologie all'avanguardia, è data, probabilmente, dalla scarsa consapevolezza di ciò che veramente si ha: è, infatti, spesso utilizzata la parola "potenziale", ma il potenziale da solo non è sufficiente. Questa complessità è anche causata dalle limitate conoscenze, da parte dei soggetti del territorio, di tutte le dinamiche internazionali, o anche fuori della stessa Regione. La presa di coscienza stenta a decollare, lasciando spazio, talvolta, a un'arrendevolezza e un lasciarsi trasportare dai fatti e dagli eventi, adattandosi spesso a dinamiche troppo statiche. Occorre aggiungere l'insufficiente comunicazione tra pubblico e privato, la scarsa efficacia dell'approccio al territorio, la mancanza del contatto con esso e del lavoro sul campo.

In questo progetto si è cercato di analizzare i punti critici di una realtà piccola ma estremamente complessa, partendo dalla scelta di soggetti che fossero in grado di accogliere le sfide dovute alla "depressione" territoriale, di rispondere alle domande, di lavorare su un punto cruciale come quello del recupero e che potessero, ognuno con le sue competenze, apportare un valore aggiunto dato dai loro punti di forza, unendo le risorse e le capacità, e cominciando da un'esperienza mista pubblico-privato e no-profit. Un mix variegato, con competenze e ruoli completamente diversi, con delle forti sinergie e dei punti complementari.

Così, da un'esperienza progettuale, si è notato che si può arrivare al concreto e al cambiamento (o, se non altro, alla comprensione del problema) territoriale. Si sono incrociati i vari ambiti e protagonisti: il recupero delle zone minerarie, con la loro bonifica grazie a strumenti come quelli forniti dal Consorzio Euromed, che ha realizzato una mappatura estremamente definita; il recupero di architetture di terra, che presentano dei benefici enormi in termini di vita salubre e che sarebbero ideali in territori molto caldi; il supporto al Parco geominerario, che nel suo progetto iniziale aveva anche l'obiettivo di recuperare edifici in disuso o abbandonati. Per poi agganciarsi nuovamente all'importante ruolo del Consorzio che, grazie alla tecnologia Aeronike, riesce a creare dei percorsi virtuali integrati, utili ai fini della promozione economica. Così il Comune di Cagliari si collega ai precedenti, con le sue politiche di riqualificazione urbana e turismo sostenibile.

Tziu Giuliu, 102 anni, San Sperate, testimonial del progetto insieme al presidente dell'Associazione Internazionale Città della Terra Cruda

Sono tutti esempi di pratiche importanti per la valorizzazione e la riqualifica di un territorio. A partire dal territorio stesso, si passa per l'artigianalità imprenditoriale, nodo cruciale e base dell'economia sarda, la cultura, l'architettura, e la città nel suo complesso. Ma ciò che è più importante è il coinvolgimento degli attori del territorio. E, soprattutto, la continuità, il progetto che non si arresta con Expo, ma continua con l'interazione dei soggetti, il dialogo, lo studio e la creazione di ulteriori percorsi, che prevedono la compartecipazione di questi e altri partner e i test sul campo. Di sicuro, il recupero di un territorio segnato dalla storia e in una crisi profonda è ben più ampio e complesso del progetto presentato a Expo, ma può essere l'inizio di una presa di coscienza e l'avvio di qualcosa di fattibile e non astratto. La progettazione di mediolungo periodo, l'approccio non atomistico ma strutturato e coordinato, lo studio e la conoscenza non solo delle problematiche ma anche delle possibili soluzioni a disposizione, sono una base di partenza. Non si può prescindere da una consapevolezza, nè tanto meno da un coinvolgimento di tutti i settori, che devono creare delle sinergie e delle collaborazioni, così come dimostrato, nel piccolo, in questo progetto. Quest'esperienza ha provato che spesso il recupero di un territorio può partire dal territorio stesso e dalle sua storia. Si pensi al recupero degli edifici di terra cruda (distrutti in Sardegna perchè associati, erroneamente, a un ceto sociale basso), o alle bonifiche delle aree minerarie inquinate, al recupero degli edifici abbandonati ma utilizzabili per fini culturali o di aggregazione. Si pensi all'utilizzo della tecnologia fotogrammetrica o aerea, per la riqualificazione e la valorizzazione in diversi ambiti, turistico culturale, ambientale, agricolo.

Un'ottica internazionale

La Sardegna ha affrontato e affronta problemi che sono presenti anche in territori non troppo distanti dalla stessa isola. Si pensi ai vicini della riva sud del Mediterraneo, il Maghreb, o all'Africa sub sahariana. Sono accomunati da problemi legati agli sfruttamenti minerari, all'agricoltura che utilizza metodi antiquati e dannosi, all'edilizia cosiddetta salubre, che viene distrutta perchè sottovalutata; il tutto porta a una scarsa vivacità dei territori e, di conseguenza, alla fuga dei giovani dalle proprie terre. Un invecchiamento della popolazione, infatti, può causare effetti irreversibili.

I punti chiave di questo progetto sono stati studiati perchè potessero essere "esportabili" e riproducibili in altre realtà non distanti dalla nostra (non solo geograficamente). I patti territoriali o lo sviluppo territorio-territorio potrebbero giovare a entrambi gli interlocutori: da una parte, l'esportabilità del progetto in paesi e aree simili alla Sardegna (da vari punti di vista), dall'altra, la stessa Sardegna che di per sé già necessita della messa in atto operativa di un progetto di questo tipo, ma anche la conoscenza data dall'esperienza e dagli studi fatti potrebbero supportare chi si trova ora ad affrontare tematiche e problemi simili. Così la Sardegna, da parte sua, potrebbe creare dei partenariati anche economici6 (riattivando all'interno dell'isola dei circuiti che possano ri-attrarre i giovani) con paesi che sono in fase di crescita, e potrebbe porsi come partner privilegiato nel ruolo di guida o, comunque, indirizzatore di questi processi di sviluppo.


* M. Cristina Zuddas, consulente internazionale, si occupa di internazionalizzazione e cooperazione internazionale allo sviluppo. è coordinatrice del progetto "Natura e storia: il tema del recupero in Sardegna e a Cagliari".


1 Testimonial del progetto il signor Giulio Podda, 102 anni di San Sperate. La Sardegna, insieme al Giappone, è il territorio con il maggior numero di centenari al mondo.

2 Al progetto hanno preso parte numerosi imprenditori appartenenti ai territori dei comuni, partner dell'Associazione Internazionale città della terra cruda, produttori del settore food&beverage, gioielli e cosmesi, etc, che hanno partecipato attivamente alla presentazione del progetto grazie a una serie di degustazioni organizzate insieme a loro. Hanno, inoltre, partecipato al progetto due musicisti della scuola civica di San Sperate, a sottolineare l'importanza

della cultura e dell'arte nella valorizzazione di un territorio.

3 Il Poetto è la principale spiaggia di Cagliari, che si estende per circa otto chilometri, dalla Sella del Diavolo sino al litorale di Quartu Sant'Elena.

4 Insediamento fenicio-punico nel Golf degli Angeli, area funeraria.

5 GSTC elabora e gestisce gli standard di sostenibilità del turismo a livello mondiale, con l'obiettivo di aumentare la conoscenza del turismo sostenibile e le buone pratiche tra soggetti pubblici e privati. www.gstcouncil.org

6 Si pensi all'importanza dei rapporti con i vicini della riva sud del Mediterraneo al futuro e alle opportunità legate all'apertura verso il Mediterraneo.

Universitas Forum, Vol. 5, No. 1, Maggio 2016





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